Nel 1991, otto persone sono entrate in Biosphere 2.
Costruita tra il 1987 e il 1991,è di una struttura di vetro e acciaio di 204mila metri cubi costruita ad Oracle, in Arizona.
Era stata costruita per imitare l’ambiente della Terra (Biosfera 1) e conteneva diversi ecosistemi:
- una foresta tropicale,
- un mini oceano,
- una palude,
- un deserto,
- una prateria
- ed ettari di terreno coltivabile,
- oltre a laboratori e spazi destinati a ospitare la vita umana.
L’idea era di determinare se un equipaggio potesse prosperare per due anni in questo ambiente e di individuare possibili strategie per la futura colonizzazione di altri pianeti.
Inoltre, dovevano coltivare cibo e condurre esperimenti al fine di studiare i cicli vitali di piante, animali, ed il riciclo di aria e acqua.
Se avesse funzionato, gli esseri umani si sarebbero avvicinati di un passo alla comprensione del concetto di costruzione di colonie nello spazio.
L’esperimento doveva essere anche la conferma dell’ipotesi Gaia secondo cui la Terra, le piante e gli animali, si sono evoluti insieme in un sistema autoregolante.
Per questo gli ecosistemi all’interno di Biosphere 2 erano stati ricreati importando diverse specie di piante e animali.
Tuttavia, non ha funzionato.


Il fallimento di Biosphere 2
Durante l’arco dei due anni, i “biosferiani” – non ebbero quasi contatti con l’esterno se non attraverso comunicazioni telefoniche e non permisero a nessun elemento di entrare o uscire dalla biosfera.
L’esperimento incontrò diversi problemi:
- i terreni non producevano abbastanza alimenti a causa della mancanza di Sole.
- Le masse corporee dell’equipaggio iniziarono a diminuire, così come i livelli di ossigeno nel complesso.
- Jane Poynter, una delle scienziate del gruppo, venne trasportata in ospedale per essere medicata dopo il taglio di un dito e, al suo rientro, fu accusata di aver introdotto vari oggetti dall’esterno.
- La maggior parte degli animali impollinatori, necessari allo sviluppo degli ecosistemi, morirono e le formiche e le blatte si riprodussero a una velocità tale da invadere tutti gli spazi disponibili.
- Nel frattempo i rapporti tra i membri dell’equipaggio si deteriorarono sempre di più rendendo sempre più difficile la convivenza fino al punto di creare due fazioni.
Una fazione sosteneva che vi erano priorità diverse piuttosto che mantenere il sistema completamente sigillato dall’esterno.
L’altra sosteneva che l’autonomia di Biosphere 2 era una condizione fondamentale per poter proseguire l’esperimento.


La crisi più dura ebbe luogo sedici mesi dopo l’avvio del progetto, quando l’aumento massiccio di anidride carbonica portò i livelli di ossigeno a calare al punto da arrivare sotto la soglia di sicurezza.
Ulteriore ossigeno venne così pompato dall’esterno, compromettendo ancora di più l’integrità dell’esperimento.
Gli scienziati riuscirono comunque nella missione, uscendo dalla struttura il 26 settembre 1993, due anni esatti dopo esservi entrati.
Nel marzo 1994 fu avviata una seconda missione ma si rivelò un altro fallimento.
La struttura oggi
Dopo essere appartenuta alla Columbia University fino al 2003, Biosphere 2 è stata donata all’Università dell’Arizona.
Aperta ai visitatori, viene utilizzata ancora oggi per condurre studi, tra gli altri, sui cambiamenti climatici, gli agenti atmosferici, l’evoluzione del paesaggio e l’effetto della siccità sulle foreste pluviali.
Oltre a questi vengono anche portati avanti test psicologici sulle dinamiche sociali e sulla nascita di conflitti tra esseri umani costretti a vivere nello stesso spazio.
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