In California, in una valle tra le catene montuose di Cottonwood e Last Chance nel Death Valley National Park, esiste il Racetrack Playa, un lago ormai asciutto dove le rocce si muovono da sole, le sailing stones o pietre a vela.
Il lago asciutto, chiamato Racetrack Playa, è situato nel cuore della Death Valley a 1100 metri sopra il livello del mare.
La Racetrack Playa è uno dei posti più secchi e caldi del Nord America, la sua superficie lunga 4,5 chilometri è occupata da centinaia di rocce dal peso e dalle dimensioni differenti chiamate “pietre a vela”, per il loro movimento sulla sabbia.
Questo strano fenomento ha portato geologi ed esperti ad interrogarsi per decenni sulle sue cause ed ora il mistero sembra essere risolto.
Come fanno queste pietre a muoversi lasciando tracce del loro passaggio?
Il primo tentativo per spiegare scientificamente questo processo risale al 1948.
Si parlò di vortici di sabbia e del vento forte che spingesse lentamente questi blocchi di roccia di varie dimensioni facendoli scivolare sul substrato fangoso.
Il problema era costituito dal fatto che il vento da solo non potesse spostare rocce del peso di oltre 70 chili.
Uno studio compiuto nel 1955 attribuì ad un sottile strato di ghiaccio la responsabilità dello scivolamento.
Nel maggio del 1968 poi, venne iniziato un programma di monitoraggio dei movimenti di 30 pietre mobili, durato sette anni, nel quale ogni pietra monitorata fu identificata da un nome.
Alla fine del programma fu osservato che 28 delle 30 pietre monitorate avevano continuato il percorso già iniziato prima del monitoraggio: la distanza cumulativa più lunga, pari a 262 m, era stata percorsa dalla più piccola del gruppo.
A fine agosto del 2014 uno studio scientifico più dettagliato con documenti video risolse finalmente l’enigma.
Monitoraggio dei massi nel Racetrack Playa
Secondo un gruppo di geologi della Scripps Institution of Oceanography della California, a far muovere i massi sarebbero alcuni strati di ghiaccio che si trovano al di sotto della superficie, che si formano quando piove e il letto del lago si riempie di acqua piovana.
L’acqua che ricopre il lago Racetrack playa nella stagione fredda gela di notte: durante lo scioglimento diurno le sottili ma resistenti lastre di ghiaccio che galleggiano sono in grado, sotto la spinta di una leggera brezza, di spostare le rocce che poggiano sul fango morbido.
Il gruppo di geologi ha equipaggiato 15 massi con unità GPS attivate dal movimento, monitorati costantemente da una stazione meteo e telecamere time-lapse.
Nel dicembre 2013, mentre la Playa era coperta da circa 7 centimetri d’acqua e lo strato superficiale ghiacciato a causa del riscaldamento del sole il ghiaccio ha iniziato a creparsi.
Poco dopo, le rocce hanno iniziato a muoversi.
Ecco il video con il movimento delle rocce:
Traiettorie e velocità sono determinate dal vento: in genere le pietre si muovono piano, compiendo fino a 5 metri al minuto,spinte da venti che soffiano fino a 16 chilometri orari.
Le rocce seguite dai ricercatori sono rimaste in moto da pochi secondi a 16 minuti; alcune si sono mosse anche di 224 metri, e in un caso se ne sono spostate 60 contemporaneamente.
Affinché le rocce si muovano, occorre che si verifichino alcune circostanze concomitanti.
La Playa deve essere ricoperta di uno strato d’acqua abbastanza alto da ghiacciare d’inverno ma abbastanza basso da lasciare le rocce scoperte.
Quando di notte la temperatura si abbassa e la superficie dell’acqua congela, il ghiaccio deve avere uno spessore di 3-6 millimetri: abbastanza sottile da rompersi facilmente, abbastanza spesso da spingere una roccia.
Al calore del sole il ghiaccio si rompe in grandi pannelli fluttuanti, che trascinati dal vento si muovono su quel poco di acqua e fango che rimane, spingendo le rocce lungo la Playa.
I massi, a contatto con la terra, graffiano la superficie del suolo lasciando dietro di sé le famose scie.
Potete leggere l’intera storia qui.
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