La Cina raccoglierà due chili di rocce lunari con la missione Chang’e 5

Chang'e 5

Martedì 24 novembre 2020 è avvenuto con successo il lancio del razzo cinese Long March 5Y per la missione Chang’e 5.
Il razzo, destinato sulla Luna, ha come obiettivo di riportare indietro dei campioni di suolo lunare.

Pesante quasi 900 tonnellate, con una potenza paragonabile ai razzi SpaceX Falcon 9 o ULA Delta IV, il vettore Long March 5Y fa parte della missione Chang’e 5, della Chinese National Space Administration (CNSA).

Se tutto va secondo i piani, la sonda dovrebbe raccogliere circa due chilogrammi di rocce lunari e riportarle sulla Terra.
Sarebbe la prima missione di questo tipo che viene svolta dal 1976, anno in cui ci fu la missione Luna 24 dell’Unione Sovietica.

Durante la febbre della prima grande corsa allo spazio, le missioni americane e sovietiche presero molti reperti di suolo lunare. In totale si stima che ai suoi tempi più di 300 chili di rocce e polvere siano stati portati dal nostro satellite.

Al momento risulta che tutte le fasi si siano concluse con successo:

  • il fairing,
  • la separazione dei booster laterali,
  • la separazione del secondo stadio,
  • l’estensione dei pannelli solari,
  • la manovra di frenata quando si trovava a 400 chilometri dalla superficie lunare.
Chang'e 5

La missione Chang’e 5

L’agenzia spaziale cinese prevede che la missione Chang’e 5 duri un totale di 23 giorni.
Una parte dei moduli rimarranno in orbita e un’altra atterrerà sul suolo lunare.
L’atterraggio sulla Luna avverrà nella zona chiamata Oceanus Procellarum, che ha già visto atterrare la missione Apollo 12 e le missioni Luna 9, Luna 13, Surveyor 1 e Surveyor 3.
Al modulo presente sul suolo lunare spetterà il compito di perforare il suolo di circa 2 metri e raccogliere circa 2 Kg di campioni grazie all’utilizzo di un braccio meccanico.
La missione avrà una breve durata visto che il lander non è provvisto di un’unità di riscaldamento radioisotopico e non sarebbe quindi in grado di resistere alle temperature più fredde della notte lunare, per questo motivo l’autonomia del lander sarà di un solo giorno lunare.
Il modulo, quindi, decollerà per riconnettersi al modulo rimasto in orbita e rientrerà sulla Terra.
Il rientro è previsto per metà dicembre con atterraggio nell’area mongola.

Il viaggio di Chang’e 5 sulla luna non riguarda solo la raccolta di campioni.
Secondo quanto riportato dai responsabili della missione, il lander dispone di strumenti scientifici per effettuare studi sul suolo lunare.
Tra gli strumenti a bordo ci sono: una telecamera panoramica che prevede di mappare la topografia del luogo, uno spettrometro a infrarossi che determinerà la composizione fisica delle pietre e uno strumento di misura che analizzerà la composizione del sottosuolo.